Sermanu-Corte

Boziu

7 giugno


Sermanu
Sermanu

Diario di viaggio

La gîte “U San Fiorenzu”, come detto, gode di un panorama vastissimo. Dato che si vede il versante orientale delle montagne, l'aurora non va passata a letto. Nell'aria limpida del mattino, si vedono le cime blu tingersi di viola, rosso e infine arancio. Infine, una mezz'ora abbondante più tardi, una lama di luce rischiara anche la vetta del vicino cocuzzolo roccioso, ai cui piedi si troverà il bivio per la variante del Mare a Mare Nord.

Per riprendere il cammino, bisogna scendere al paese e a San Nicolau e quindi, guadato un torrente, proseguire in ambiente aperto di macchia, tra la fioritura del cisto bianco. Il Boziu è meno boscoso delle zone attraversate finora, persino un po' desertificato: di conseguenza la tappa odierna si svolge in ambiente aperto assai aprico. Superata ad un colle la diramazione per la variante, ci si affaccia su Castellaru di Mercurio, costruito su una dorsale panoramica. Poco sopra il sentiero, una vecchia mulattiera, fa bella mostra di sé un esemplare quasi archeologico di una peculiarità corsa: l'auto gettata nella scarpata. Ne avevamo visti alcuni esemplari già nei giorni precedenti, in vario grado di decomposizione: un chimico potrebbe risalire all'anno di immolazione, analizzando lo spessore e il colore della ruggine. Questo qui, che spicca brunastro nella macchia verde, deve risalire almeno al Seicento. Evidentemente, oltre che i cimiteri mancavano anche gli sfasciacarrozze, per cui ciascuno seppelliva la propria auto nel proprio campo.
Castellaru si raggiunge con una discesa e una salita ripida, dove si apprende che non erano solo le auto a essere gettate nelle scarpate. Una volta raggiunta la strada, conviene seguirla, perché l'ultimo tratto di sentiero è un po' esile. A Castellaru alcune targhe ricordano la resistenza all'occupazione tedesca. Si sale quindi verso un colle, dapprima in ombra, ma quasi subito sotto un sole che asciuga. Ci viene incontro una mucca, che vedendoci fa dietrofront e poi si infratta nella macchia. Cosa mangerà mai in mezzo a questi cespugli, senza un filo d'erba per chilometri? In effetti queste mucche non è che siano pasciutissime. Sulla destra, in alto, si vede un rettangolino su una rocca: è la cappella di Sant'Alesiu. Ad un certo punto si trova anche un sentiero che vi è diretto. Certo che la posizione è invitante. Dalla carta si vede che la si potrebbe raggiungere dalla gîte di Sermanu, per poi ricongiungersi al sentiero alla cappella di San Martino, che stiamo per raggiungere.
Si scende quindi per un sentiero, che raggiunge un torrente e lo segue restando poco più a monte. Il primo tratto è ripido, poi diventa più graduale. In vista di Santa Lucia ci fermiamo all'ombra a mangiare.

Il paese viene raggiunto con un'erta salita. Per fortuna alla base c'è una fontana dove rinfrescarsi, e poi ce n'è un'altra nella piazza del paese. Qui ci raggiunge e ci supera un gruppo di cavalieri corsi, diretti anch'essi a Corte dove questa fine settimana c'è la fiera dei cavalli.
Si scende tra grandi lecci e poi comincia un lungo traverso, che passa in ambiente più aperto. Gli spazi sono sconfinati: la piana di Corte è circondata da dorsali collinose che si perdono in lontananza nel blu. La zona attraversata è molto brulla, ma verso la catena centrale diventa più verde. Poco prima di noi sono passati i cavalli e già adesso gli stercorari sono in frenetica attività. Doppiati alcuni impluvi, si arriva a Bocca a Civenti. Non è un vero passo, nel senso alpino di intaglio tra due monti, ma il semplice svalicamento dell'ultima dorsale prima della conca di Corte. Spesso in Corsica luoghi del genere sono chiamati colle.
Magnifica vista sulla città e sulle due gole di Tavignanu e Restonica. Temporali pomeridiani si stanno scatenando nelle due valli, ma per fortuna non hanno intenzione di trasferirsi qui, dove splende un sole caldo. Si oltrepassa la dorsale, senza seguire il sentiero che la percorre, e si scende ripidi. Oltrepassata la ferrovia, si attraversano dei prati abbandonati. Il sentiero non è esaltante come capita spesso quando ci si avvicina ad abitati. Ad un certo punto sembra addirittura di camminare in un fosso. Per degli interminabili su e giù si arriva alla periferia di Corte. Il primo edificio è una villa con piscina. Si ritrova il traffico lasciato a Moriani.
Corte è una città molto turistica, rispetto a quanto visto finora: i localini e i negozi di cartoline e souvenir abbondando, così come i pensionati francesi in calzoncini e sandali. Va giusto bene per comprare le cartoline da spedire a parenti e amici. Un testimone di Geova mi ferma in centro mostrandomi un giornalino identico a quelli che hanno in Italia: la globalizzazione è qui.

Galleria fotografica

Monte Incudine e Monte d
Monte Incudine e Monte d'Oru
Sermanu
Sermanu
Panorama da Sermanu
Panorama da Sermanu
San Nicolao
San Nicolao
Castellare di Mercurio e carcassa di auto
Castellare di Mercurio e carcassa di auto
Castellare di Mercurio
Castellare di Mercurio
Scorcio da Castellare
Scorcio da Castellare
Santa Lucia di Mercurio
Santa Lucia di Mercurio
Santa Lucia di Mercurio
Santa Lucia di Mercurio
Cavalieri corsi
Cavalieri corsi
Santa Lucia di Mercurio
Santa Lucia di Mercurio
Corte e Gorges de la Restonica
Corte e Gorges de la Restonica

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Sergio Chiappino

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