Così moderno e così fascista!
Suzzo sono baite arrampicate su una succcessione di balze rocciose, affacciate sulla conca di Baceno, in valle Antigorio, nel cuneo ossolano stretto tra il Vallese e il Ticino. Si tratta di insediamenti Walser, quel popolo che, provenendo dal Vallese svizzero, durante l'Optimum Climatico bassomedievale colonizzò alcune parti alte di valli tra l'Ossola e il Monte Rosa. Questi insediamenti, dipendenti dalla colonia di Agàro, risalgono agli ultimi anni del Duecento, quando i montanari ebbero ratificato il diritto di insediamento, già preesistente da alcuni anni, da parte dei feudatari imperiali Rodis. Questa valle era di strategica importanza per questi signori, in quanto si trovava lungo la strategica Via dell'Arbola, via di comunicazione tra il Ducato di Milano e l'Europa Centrale. Ad essi si deve in primo luogo l'iniziativa di colonizzare le alte valli, allora coperte da selve primigenie, con l'opera dei coloni germanici, che si insediarono in zone dove le genti romanze non erano interessate ad abitare e svilupparono una civiltà stanziale di alta montagna, separata anche culturalmente da quella circostante.
Oggi la piccola colonia di Agàro non esiste più, sommersa da un lago artificiale, costruito negli Anni Trenta del Novecento per produrre l'energia idroelettrica, che prometteva di liberare l'autarchica nazione dal carbone straniero. «Enormi gru meccaniche che salgono e che scendono cariche di grandi blocchi di granito, battito musicale di martelli, respiro sibilante delle pompe ad aria compressa, una ferrovia minuscola che corre in alto, sopra l'alto scheletro, tecnici che ordinano o controllano con brevi gesti, colate di cemento, teleferiche in continua azione a trasportare legno e ferrami. A 1600 metri non ci si aspettava un paesaggio così moderno a così fascista!»: così descriveva il fermento dei lavori in corso il cronista dell'epoca, con l'ottimismo tecnologico spazzato via dalle valanghe del Novecento.
Oggi nessuno carica più questi fazzoletti, che nel passato recente erano alpeggi, anche se probabilmente, prima della Piccola Era Glaciale, saranno stati insediamenti permanenti coltivati a segale. Una sola costruzione è abitata: sulla porta oggi sprangata è scritto Heimat (patria e casa).