Alla Vaccera
6 gennaio 2023
Alla Vaccera si va in auto a mangiare, essenzialmente, come in quasi tutti gli angoli delle Alpi dove sale una carrozzabile. Ci arrivano anche dei sentieri, tra le cinciallegre dei boschi oppure per una Petra rustica, ma gli escursionisti quassù sono spaesati come un protestante a San Pietro. Si serpeggia sui lunghi tornanti della stretta strada, dai 500 m della capitale valdese fino a 1500 m del colle, si parcheggia a bordo strada e ci si infila a scelta nell'agriturismo o nel rifugio. Quindi il turista appesantito «cammina mezzo miglio fino alla base della collina, si siede e sciala al sole», come l'italiano paradigmatico osservato da un attonito alpinista vittoriano nel lontano ma attuale 1869.
Oggi alla collina si arriva per delle chiazze di poca neve indurita e si ammira la piana. Nella tersa sera invernale, è nascosta da un denso strato di nebbia, da cui le cime prealpine emergono come promontori e isole. Naturalmente ho dimenticato il binocolo, il cavalletto e non ho consultato il planetario, per cui ignoro che la luna piena sorgerà mentre giro la schiena e vado via. In questi giorni al termine delle feste mi viene difficile pensare. È tutto un po' raffazzonato, perché la persona con me ci teneva da tanto a vedere il mare di nebbia e ho improvvisato a ora di pranzo, osservando la situazione. Lei è davvero estasiata e lo sono pure io, che rivedo questa scena dopo più di due anni dall'ultima volta e la trovo sempre incommensurabile, da abbracciarsi piangendo.
Mentre due signori si domandano se il loro quad li può portare sin qui, evitando anche i pochi passi a piedi, ci isoliamo qualche metro più in basso su un gruppo di rocce, ammiriamo lo spettacolo e fotografo. Al tramonto, l'ombra appuntita del Frioland si protende come una freccia al rallentatore sulla spuma dorata, mentre la folla si eclissa e torna alle auto per andare a pensare alla cena. Le lontane Alpi Liguri rilucono oltre le montagne vicine in ombra, come tutto il mare ai loro piedi.
Andiamo via felici, senza aspettare che la linea d'ombra sul mare si allontani verso est sino a coincidere con l'orizzonte, prima che il Rosa diventi una fiammella sospesa nell'oceano. Posso sentirmi un po' meno in colpa per essere salito in auto.
12 settembre 2023
Quando gli astri fendono il giorno prima del riposo e la foschia smorza il giorno senza riposo della pianura, mentre il gallo canta due volte si può andare persino alla Vaccera, sperando che la volpe di Bricherasio non lo senta.
13 dicembre 2023
Ci vuole però nebbia per le stelle, nebbia che rispedisca PM10 e giorno sintetico al mittente e sveli il miglior sciame meteorico dell'anno. Ma la distrazione ha perduto l'amica fragile e da soli la fortuna non arride.
18 gennaio 2024
E allora si va di nuovo insieme con la luna allo zenit e le violente lune elettriche al nadir. Dove finscono i suoi calcagni comincia un lungo cammino, nella neve di questa e altre notti.