Istruzioni per la sopravvivenza



Diario di viaggio

Guida e carte topografiche

La guida ufficiale del trekking è Corse. Entre mer et montagne, Saint-Etienne, 2012. È acquistabile in librerie specializzate oppure direttamente sul sito della Fédération française de la randonnée pédestre.
Le descrizioni del percorso si limitano a dare le indicazioni necessarie a trovare la strada: sono del tutto assenti le descrizioni dei luoghi attraversati, così come le foto. Pertanto, non è possibile farsi un'idea dell'ambiente che si attraversa: le bellezze, i panorami giungono del tutto inaspettati. Le indicazioni fornite sono sufficienti a non perdersi. Sono invece del tutto inaffidabili tempi e dislivelli, spesso sottostimati. Va detto che invece nel tratto in comune col Mare e Monti diventano precisi.
Questi sono i tempi e i dislivelli che ho rilevato nelle tappe percorse.

TappaDurata [ore]Salita [m]Discesa [m]
Moriani - I Penti4:0066484
I Penti-Valle d'Alesani4:15607623
Valle d'Alesani-Pianellu5:30780587
Pianellu-Sermanu5:50719710
Sermanu-Corte6:006251000
Corte-A Sega5:20863172
A Sega-Albertacce5:00494795
Albertacce-Evisa9:00900900
Ota-Marignana5:15736409
Marignana-E Case6:30760862
E Case-Cargese4:30435938

Come si vede, la tappa che abbiamo spezzato in due parti, da I Penti a Pianellu, presenta dislivelli quasi doppi di quelli forniti sulla guida. Una cosa che si nota, è che la regola dei 300 m/ora è totalmente inutile, perché il trekking è fatto in larga parte di traversi, di saliscendi, di risalite di valli: il tipo di percorso è quindi ben diverso rispetto a molte gite di un giorno sulle Alpi, in cui al mattino si sale e al pomeriggio si scende.

Come cartine topografiche vanno bene quelle in scala 1:25000 (Top 25) dell'IGN, acquistabili sul loro sito. Sono precise e affidabili. Per il Mare a Mare Nord servono le 4351 OT, 4250 OT, 4150 OT, 4151 OT.

Sul campo

In Corsica c'è una discreta rete di trasporti pubblici. Il sito Corsica Bus, pur non essendo ufficiale, è completo e affidabile.
Da Bastia, si prende il bus per Porto Vecchio, fino a Moriani, dove parte il trekking. Da Cargese quello per Ajaccio, che ferma a qualche centinaio di metri dalla stazione del treno, con cui si ritorna a Bastia. Il biglietto del primo si acquista da un ufficio accanto alla Corsicabus, vicino alla piazza del porto da cui parte, quello del secondo a bordo. Quello del treno alla stazione. Nei paesi non ci sono paline che segnalano la fermata con l'indicazione della linea: si va a intuito. Tutti i bus che abbiamo preso hanno accumulato un po' di ritardo, per cui non prevedete coincidenze a ritmo serrato.
Il viaggio sul treno che attraversa le montagne della Corsica è spettacolare. Vale quasi una tappa di trekking.

Il sentiero è segnato molto bene e la cartina è affidabile, per cui il rischio di perdersi è basso. Le tacche arancioni sono frequenti, per cui se non se ne vedono da cinque minuti è bene controllare la cartina ed eventualmente tornare all'ultima vista.
Un paio di relazioni di anni passate, reperite su Internet, raccontano di difficoltà di orientamento nella zona del col de Muteri, ma nel 2013 il sentiero è ben segnalato e evidente.

Posti tappa

Il pernottamento avviene quasi sempre in posti tappa nei paesi. Ci hanno detto che non c'è mai molta gente che fa questo trekking, ma è indispensabile prenotare, perché sono piccoli e non è detto che siano pronti a ricevere ospiti a sorpresa. La prenotazione avviene per telefono. Non parlano inglese, ma i corsi capiscono un po' tutti l'italiano, perché e due lingue sono molto simili.
È anche bene richiedere il cestino per il picnic al momento della prenotazione, perché altrimenti non c'è sempre la garanzia di averlo. I negozi dove fare approvvigionamento sono rari: si trovano solo a Corte, Evisa e, per chi fa la nostra variante, a Ota. A Bastia sono quasi tutti chiusi perché il bus parte presto.
Da notare che il numero di telefono della gîte indicato sulla guida è errato, quello corretto si trova qui.
Un discorso a parte merita il refuge A Sega, che appartiene al parco, come quelli del GR20. Dal sito del parco si prenota e si paga il pernottamento, che è tutto escluso: niente coperte, niente cuscini, niente doccia calda, persino le ciabatte sono a pagamento… Però al rifugio si possono avere la doccia calda, coperte e cuscini, una cena e una colazione, pagando tutto sul posto.

Cibo

In genere abbiamo mangiato da bene a molto bene, con porzioni appropriate alle lunghe camminate. In genere la cena è composta di tre portate: un entree, un piatto unico e un dessert, ma la regola non è universale. Soggiornando nei paesi, è facile ottenere frutta e verdura. Il pane è gommoso e immortale. La pasta ci è stata servita diverse volte, rigorosamente cotta alla francese. Nei luoghi più turistici hanno il caffè all'italiana. Il vino locale ha un sapore strano. Le colazioni sono implacabilmente a base di baguette, burro e marmellata.
Tra le eccellenze:

Soupe corse
Una zuppa a base di verdure e legumi, con salumi locali e pasta.
Orange corse
Uno dei pochi prodotti dell'agricoltura locale, un po' aspra, molto migliore delle arance spagnole in alternativa
Miel de maquis d'automne
Un miele prodotto prevalentemente col corbezzolo, amarissimo, molto più di tarassaco e castagno, superbo per chi ama questo genere di mieli
Brocciu
Un formaggio fresco di capra o pecora, prodotto con una miscela di latte e siero. Servito nella frittata con foglie di menta (omelette a la menthe) o fritto in palline (beignets).
Carne di maiale locale
Molto grassa, come il porceddu sardo, ma molto buona
Birre
Le due birre locali, Pietra, ambrata, fatta con farina di castagna, e Colomba, chiara, aromatizzata con i sapori della macchia, sono buone. La prima è onnipresente, la seconda non si trova sempre.

Galleria fotografica


© 2008-2024
Sergio Chiappino

Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.