Ota-Marignana

Gorges de la Spelonca

11 giugno


Ponte Vechju
Ponte Vechju

Diario di viaggio

Una tappa che abbiamo aggiunto al trekking, per poter vedere le famose Gorges de la Spelonca. Mi sembrava un peccato passare ad Evisa e sfiorarle senza vederle. Devo dire che alla fine il tratto di sentiero che le percorre mi ha un po' deluso. In compenso è stato incomparabile il viaggio in taxi fino a Ota.

Infatti la sera prima abbiamo prenotato un taxi che dopo colazione ci ha portato a Ota, da dove parte la tappa del Mare e Monti che si inoltra nelle gole. Il panorama che si gode da questo tratto di strada è mozzafiato: aguzzi picchi rosa e cielo blu. Mai visto niente del genere. Il tassista è così gentile da fermarsi in uno spiazzo per consentirci di scattare qualche foto.
Ota è un piccolo paese, più turistico di quelli incontrati sul mare a mare Nord: ha due posti tappa e persino un'epicerie! Si sente il profumo del turismo marino. Dalla cima di un picco, incombe sul paese un grande masso, che una leggenda vuole sostenuto da dei monaci che proteggono il paese dalla minaccia. Scendendo verso il torrente, si attraversa un uliveto, che se non sbaglio è il primo visto sinora, e anche l'unico uliveto corso che vedremo: infatti quello che si attraversa l'ultimo giorno apparteneva a una colonia greca. La mulattiera porta al bellissimo Ponte Vechju, un ponte genovese a schiena d'asino. Sotto, una pozza d'acqua verde invita ad un bagno. Ci supera una seconda volta il giapponese solitario. Mi inoltro nel bosco, seguendo una canalina per l'acqua, per cercare di portare a casa la classica foto del ponte con il picco rosso sullo sfondo.
Varcato il ponte, si prosegue lungo il torrente ammirandone i colori. Poco più avanti un comodo accesso ad una placca sul fiume consente di portare a casa la foto del ponte che si vede in decine di siti internet. Passati accanto ad un campo di calcio di erba secca (“stadio” secondo la guida), si confluisce sulla strada asfaltata, da cui, prima di un ponte, si imbocca il sentiero per le gole. La facile accessibilità lo rende una meta assai frequentata da gente che viene qui a farci una passeggiata. Questo più che la bellezza del tratto lo rende una meta famosa: le gole del Tavignanu erano meglio. Chissà come deve essere caotico a luglio e agosto.
Il sentiero rimane alto sopra il torrente, senza offrire molti punti di vista, fino al ponte di Zaglia, in ristrutturazione, come avevamo visto giorni fa in TV a Corse Sera. Da qui si sale fino a Evisa per una bella mulattiera a tornanti, a pendenza costante. Nel tratto superiore è sostenuta da muri a secco di importante fattura. L'ambiente prevalente è il bosco, la cui frescura oggi si apprezza molto. In basso ci sono i lecci, che in alto lasciano spazio ai pini marittimi. Alcuni bei punti panoramici offrono scorci sulle gole; uno ha anche una tavola d'orientamento. Lungo il sentiero si trovano molti cartelli che offrono informazioni sulla natura del posto. Nei pressi di quello sulla ghiandaia, se ne materializza un esemplare prezzolato dalla proloco che si lascia avvicinare senza timidezza.

Il sentiero termina alla periferia di Evisa, tra le solite tombe sparse. Si attraversa il paese tagliandolo verso il basso, se ne esce tra i castagneti che ben presto sono sostituiti dai lecci. Il sentiero era in passato una bella mulattiera sostenuta da muri a secco. Segue un tratto più aperto, popolato dalle solite mucche alla macchia. La secolare questione di cosa mangino resta sempre irrisolta. Dopo un lungo traverso, si scende ripidi verso il torrente, che si supera su una nuova passerella traballante, analoga a quella del giorno precedente. La differenza è che qui l'accesso richiede il contorsionismo, specie se si ha uno zaino ingombrante.
Un breve risalita tra castagni secolari porta allo spettrale U Tassu, un paese abbandonato, dove le case sono sventrate e ricoperte di erdera. Di qui un traverso tra i castagni porta a Marignana. La gîte è il primo edificio del paese. Uno dei gestori, quando avevo prenotato per telefono, mi aveva chiesto come andava il Toro: è un tifoso del Bastia e anche lui si ricorda quando lo eliminarono dalla Coppa UEFA, sul finire degli anni '70, nella gloriosa annata che li vide in finale. La cena è ottima.

Galleria fotografica

Gorges de la Spelonca dalla strada per Ota
Gorges de la Spelonca dalla strada per Ota
Ota e i Tre Signori
Ota e i Tre Signori
Ponte Vechju
Ponte Vechju
Gorges de la Spelonca
Gorges de la Spelonca
Cisto
Cisto
Capu a u Monte
Capu a u Monte
U Tassu
U Tassu
U Tassu
U Tassu
Tramonto a Marignana
Tramonto a Marignana
Marignana
Marignana
Capu a u Monte con luna e Venere
Capu a u Monte con luna e Venere

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Sergio Chiappino

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