Autunno in Val Maira
Val Maira
3 tappe
Presentazione
La Val Maira è una valle particolare: è stata esclusa dal turismo di massa, per cui lungo il suo sviluppo non si incontrano orrori edilizi anni ’70, piste da sci, seggiovie. Solo un elettrodotto si infilava nelle inquadrature di colori autunnali. Nelle numerose borgate le case sono tutte nel particolare stile della valle. Negli ultimi anni si è dato il via ad un massiccio recupero degli edifici, da parte sia di emigrati che di tedeschi che trovano qui il luogo ideale in cui trascorrere la vecchiaia.
Si è anche sviluppato un turismo rispettoso dell'ambiente, costituito da escursionisti per cui, oltre ai soliti sentieri verso le vette, sono stati segnalati dei tracciati che percorrono la valle a mezza costa e consentono di attraversare molte delle magnifiche borgate che la compongono. Oltre al GTA, infatti, sono stati marcati i cosiddetti Percorsi Occitani, un sistema di sentieri che consentono di seguire la valle in senso longitudinale su entrambi i versanti, dall'imbocco fino a Chiappera, l'ultimo centro abitato, e eventualmente di accorciare il percorso passando da un versante all'altro a metà valle.
Il percorso qui descritto segue il corso della valle da Saretto a Macra, rimanendo prevalentemente sull’ubac. Per la verità il percorso programmato era ben diverso, in quanto avevamo programmato di salire a Elva e di lì restare sull'adret fino a Macra, ma il maltempo e un imprevisto ci hanno fatto cambiare programma in corso d'opera.
Il tempo non ci ha accompagnato: abbiamo trovato tre giorni di nuvole basse dense e abbiamo così camminato spesso in mezzo alla nebbia, senza poter vedere il paesaggio lontano. Solo il primo giorno siamo saliti in alto e siamo riusciti a bucare le nubi, godendoci lo spettacolo del mare bianco sotto di noi.
Ottimisticamente avevo guardato su Stellarium gli orari di aurora e tramonto e i relativi azimut del sole, contando, soprattutto a Elva, di riprendere questi magnifici posti sotto la luce migliore. Invece sono riuscito a scattare solo due foto con un sole pallido e poi ho trovato solo luce diffusa e viste a dieci metri. Tuttavia, se non ci si aspettano solo panorami a perdita d'occhio, anche la nebbia ha i suoi vantaggi. Su terreno aperto è desolante, ma nei boschi secondo me è il tempo migliore che si possa incontrare, perché accentua il carattere di questi ambienti. Costringe a concentrarsi sul paesaggio intimo, sui dettagli che spesso si trascurano perché le vaste vedute sono la prima cosa a cui si pensa quando si va in luoghi selvaggi.
In Val Maira si trova anche un sacco di gente interessante, persone che sono sempre vissute in questi luoghi dimenticati adattandosi alle condizioni difficili e inventandosi un mestiere faticoso per resistere qui. O anche persone che hanno lasciato le comodità della pianura perché vi preferivano lo spirito della montagna. È un piacere stare a sentire i loro discorsi.